Pistorius ai domiciliari. Reeva uccisa anche dalla Giustizia


Tutto il mondo è paese. Ci lamentiamo tanto della giustizia italiana, ma anche all’estero non va meglio. Basta essere un personaggio, o forse anche no, che tutto passa in secondo piano. Anche il fatto che una giovane ragazza sia stata massacrata prima a colpi di pistola e poi con una mazza dal proprio fidanzato. Io mi ricordo di Reeva, di quello che le è stato fatto, in una casa che doveva darle sicurezza, da una persona che le avrebbe solo dovuto dare amore. Sì, mi riferisco proprio al “campione” Oscar Pistorius, idolo di molti, fino a quel momento. Di Reeva Steenkamp scrissi tanto, per lavoro, nei giorni successivi a quel maledetto San Valentino, a quella notte in cui “il campione” la uccise con una crudeltà atroce. “Non sapevo fosse lei”, ha sempre dichiarato lui. “È stato un tragico errore”. E ancora… pensava che fossero ladri. Peccato che si è alzato, di notte, sapendo che lei era in casa. Si è alzato, notando probabilmente che lei non era a letto, perché ha avuto tutto il tempo di indossare le protesi. È andato verso il bagno e ha sparato. Quattro colpi in tutto. E forse ancora vogliamo credere che non si fosse accorto che era lei, perché ha preso una mazza e le ha sfondato il cranio. E poi ha pianto. “La mia Reeva non c’è più”, è quello che, stando alle registrazioni telefoniche, ha detto ad un amico poco dopo l’omicidio. Ha pianto tanto. In tribunale, in prigione. Pistorius ha pianto, ma Reeva è morta, a 29 anni. È morta quella sera ed è morta in tribunale, perché a Pistorius sono stati dati solo 5 anni per omicidio colposo. È morta di nuovo ieri, quando a lui – senza sorpresa perché già si sapeva – sono stati concessi i domiciliari, nella villa dello zio, dopo appena un anno di carcere.

La speranza è che in Appello (la data dell’udienza è fissata al prossimo 3 novembre) la situazione cambi e che la sentenza parli di omicidio volontario premeditato. Perché la vita di una ragazza, massacrata dal proprio compagno, non vale 5 anni di detenzione, di cui 4 passati a soggiornare in una villa.

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